Una testimonianza dell’evoluzione politica, civile e religiosa della città
La collezione, nata a fine Ottocento con l’intento di preservare il patrimonio artistico cittadino, annovera dipinti datati tra il XIII e il XVI secolo per lo più provenienti da edifici pubblici, edicole viarie, porte urbiche, sedi di confraternite e ospedali cittadini.
Fra gli ambienti decorati del palazzo, si possono ammirare gli affreschi dello Studiolo adiacente al balconcino che ricordano la maniera del pittore neoclassico umbro Antonio Castelletti, nato a Paciano sul lago Trasimeno, che operò nel 1820 in alcuni restauri in Santa Maria degli Angeli.
All’interno della Pinacoteca sono raccolti alcuni oggetti di uso quotidiano che raccontano la vita ad Assisi in età antica: vasi, vetri e metalli, collocabili tra la Protostoria e la piena età romana. Eccezionali sono i frammenti di affreschi da sotto casa Rocchi, una domus scavata nel 1864 dalla Società Archeologica del Subasio e oggi nota solo dai disegni e da questi pochi lacerti di intonaco dipinto.
La Pinacoteca ospita inoltre un piccolo nucleo di reperti egizi donato alla Comunità dal religioso cortonese Guido Corbarelli, che dal 1888 ricoprì la carica di arcivescovo di Pelusio e delegato apostolico per l’Arabia e l’Egitto.