La Rocca Maggiore

La Rocca Maggiore
Il bastione cinquecentesco

Costruita sul punto più alto di Assisi la Rocca Maggiore si staglia sul colle Asio che sovrasta la città.

“Il Castello è uno splendido esempio di rovina, appollaiato sulla sommità del monte ai cui fianchi Assisi sembra aggrapparsi, mentre distende due braccia di pietra per chiudere la piccola città nel suo abbraccio”.
Costruita sul punto più alto di Assisi, già sede del primo nucleo insediativo di età protostorica, la Rocca Maggiore è raggiungibile da via Porta Perlici e si staglia sul colle Asio che sovrasta la città.
Le prime notizie storiche della fortezza risalgono al 1174 quando vi soggiornò l’arcivescovo di Magonza, che occupò Assisi per conto di Federico Barbarossa. 

Da quel momento, la rocca fu sede del potere feudale germanico fino a che Papa Innocenzo III cacciò il duca di Spoleto e con lui il piccolo Federico II di Svevia, che era stato battezzato ad Assisi nel 1197, all’età di tre anni. Nel 1198 la roccaforte fu distrutta da una sommossa popolare.
Riconquistata dallo Stato Pontificio, fu fatta riedificare dal cardinale Egidio Albornoz nel 1362.
Nei secoli a seguire, questo splendido fortilizio divenne il simbolo del potere delle fazioni che si contendevano la città, subendo vari interventi di ristrutturazione, come quello di Paolo III Farnese che, nel 1535, vi fece costruire il possente bastione circolare, su cui spicca, ancor oggi, lo stemma pontificio. Nel corso del Cinquecento l’imponente fortificazione perse la sua funzione difensiva e divenne residenza dei castellani deputati al controllo del territorio.
In seguito, fino all’Unità d’Italia, fu adibita a carcere, per divenire poi un semplice magazzino.
L’ingresso della Rocca, oggi completamente restaurata, si apre nei pressi del bastione cinquecentesco.
All’interno si trova un vasto cortile pavimentato a mattoni risalente al XIV secolo, su cui si aprivano le stanze di servizio.
Adiacente al cortile spicca il Maschio, già dimora del castellano, ripartito in cinque ambienti sovrapposti e uniti tra loro da una scala a chiocciola. Dalla sommità del Maschio si gode una straordinaria veduta della città e della vallata, da Perugia a Spoleto. L’occhio si perde in uno spazio sconfinato che si estende tra la dolcezza fertile della pianura e l’aspra gola del fiume Tescio, rivelando un panorama mozzafiato.

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